Il Liverpool Football Club

Il Liverpool Football Club, o più comunemente Liverpool F.C. o anche solo Liverpool, è una società calcistica inglese con sede a Liverpool; milita nella FA Premier League, della quale è stata uno dei fondatori, ed è affiliato alla Football Association. Con 59 trofei ufficiali è la seconda squadra più titolata d'Inghilterra, alle spalle del Manchester United, e uno dei club più titolati del mondo. A livello nazionale il club si è aggiudicato 18 campionati, 7 Coppe d'Inghilterra, 8 Coppe di Lega (record) e 15 (di cui 5 condivise) Supercoppe d'Inghilterra. A livello internazionale ha vinto 5 Coppe dei Campioni/Champions League, 3 Coppe UEFA, 3 Supercoppe europee (tutti e tre record inglesi), grazie alle quali risulta essere il primo club per trofei conquistati, davanti al Manchester United.

Il Liverpool fu coinvolto in due delle pagine più funeste della storia del calcio europeo: il 29 maggio 1985 a Bruxelles (Belgio), quando 39 persone rimasero uccise per via degli incidenti allo stadio Heysel causati dagli hooligan inglesi prima della finale di Coppa dei Campioni con la Juventus, ed il 15 aprile 1989 a Sheffield, quando 96 persone morirono nella calca per entrare allo Stadio Hillsborough prima di una semifinale di FA Cup con il Nottingham Forest.

Il Liverpool è stato membro fondatore del G-14, associazione di club calcistici europei consorziatisi per ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte all'UEFA e alla FIFA.

Storia

Le origini e i primi successi

La storia del Liverpool è legata alle vicende di Anfield, lo stadio di casa del club. Originariamente lo stadio era utilizzato dall'Everton, altro club professionistico di Liverpool, nato nel 1878 e tra i fondatori della Lega Calcio inglese. Quando l'Everton giudicò troppo alto il canone d'affitto dell'impianto, decise di lasciarlo per trasferirsi a Goodison Park. L'usufruttuario del terreno, John Houlding, decise quindi di fondare un nuovo club calcistico che registrò alla Camera di Commercio di Londra come Everton FC and Athletic Ground plc, abbreviato in Everton Athletic (in ragione del fatto che l'originale Everton non aveva ancora una ragione sociale formalmente registrata); tuttavia, il Consiglio Calcistico (il prodromo della Lega Calcio) non accettò di iscrivere la nuova squadra finché avesse tenuto quel nome e, di conseguenza, il 15 marzo 1892 il neonato club fu battezzato Liverpool Association Football Club e, poco dopo, solo Liverpool Football Club.

Il club vinse il Lancashire League nella sua prima stagione, e riuscì con successo a iscriversi al campionato di Second Division nella stagione successiva. La squadra vinse il campionato al primo tentativo venendo promossa in First Division, la massima serie di allora. Nel 1900-1901 vinse il suo primo titolo, successo bissato nel 1905-1906. Nel 1914 il club raggiunse per la prima volta nella sua storia la finale di FA Cup perdendola per 1-0 contro il Burnley. La squadra non lasciò grande impronta di sé nel periodo tra le due guerre, se si eccettua il biennio sportivo 1921-1923, che vide il Liverpool vincere la sua prima serie di titoli consecutivi. Quei due titoli furono tuttavia il prologo al periodo più infruttuoso della storia dei Reds: quasi un quarto di secolo, interrotto solo dopo la fine della guerra, nel 1947.

Il declino e la retrocessione

Il titolo vinto nel 1947, il quinto, sembrò aver ridato lustro al club, ma fu un trionfo isolato. Nel 1950 il club perse la finale della Coppa d'Inghilterra e due anni più tardi registrò il record di 61.905 spettatori in occasione del quinto turno della stessa manifestazione contro il Wolverhampton Wanderers. Una serie di campionati molto al di sotto delle aspettative portarono il Liverpool sempre più in basso, finché nel 1954 giunse la retrocessione in Seconda Divisione dopo 61 anni di massima serie. Il quinquennio successivo fu il periodo più oscuro della storia del club, con la squadra fuori dal grande giro e l'onta di un 1-9 subìto a opera del Birmingham City nel dicembre del 1954, con l'eliminazione nei quarti di finale della Coppa d'Inghilterra del 1957 ad opera del Southend United. In compenso arrivò la vittoria per 4-0 sui rivali cittadini dell'Everton nel corso della Coppa d'Inghilterra 1954-1955.

La resurrezione

Quando nel 1959 lo scozzese Bill Shankly fu chiamato a prendere in mano il Liverpool, la squadra proveniva, come detto, da uno dei punti più bassi della sua storia. In tre stagioni Shankly riuscì a riportare i Reds in Prima Divisione e costruì la base per i successi futuri: nel 1963-1964 giunse il sesto titolo di campione d'Inghilterra, il primo dopo diciassette anni. L'anno successivo il Liverpool arrivò fino alla semifinale di Coppa dei Campioni: dopo aver prevalso all'andata per 3 a 1 sull'Inter, al ritorno i Reds subirono la clamorosa rimonta dei neroazzurri che ebbero la meglio per 3 a 0. Il 1965 fu anche l'anno della prima Coppa d'Inghilterra, ottenuta battendo 2-1 a Wembley il Leeds United. Ad essa seguì, l'anno successivo (1966) il settimo titolo inglese, la terza Charity Shield consecutiva e la prima finale europea, quella di Coppa delle Coppe, persa per 2-1 contro il Borussia Dortmund. Furono in totale 15 gli anni di Bill Shankly alla guida del Liverpool: prima di ritirarsi, nel 1974, lasciò alla squadra l'ottavo titolo nazionale (1973) e, prima di questo, la Coppa UEFA 1972-1973, che apriva la strada del club al dominio continentale.

La conquista dell'Europa

A prendere il posto di Shankly fu il suo vice Bob Paisley, sempre al fianco del tecnico scozzese nei suoi quindici anni alla guida della squadra. Grazie anche all'ossatura predisposta da Bill Shankly, Paisley poté disporre di una squadra formata da elementi di sicuro valore come il portiere Clemence, i difensori Neal e Alan Kennedy, i centrocampisti Case, Hughes e McDermott, gli attaccanti Ray Kennedy, Toshack e, su tutti, la classe di Kevin Keegan. Dopo aver portato a casa l'accoppiata titolo nazionale (il nono) e Coppa UEFA (la seconda in quattro anni) nel 1976, il Liverpool giunse alla finale di Roma della Coppa dei Campioni l'anno successivo, contro il Borussia Mönchengladbach, già battuta nella finale di Coppa UEFA del 1973. I Reds vinsero 3-1 e si laurearono campioni d'Europa per la prima volta, successo che replicarono l'anno successivo nella finale di Wembley contro i belgi del Bruges, curiosamente già battuti anche loro nella finale di UEFA, stavolta di due stagioni prima. Keegan, dopo questi successi, lasciò il Liverpool nel 1977 per andare a giocare in Germania, nell'Amburgo, e il suo posto fu preso dallo scozzese Kenny Dalglish detto King, e la squadra continuò a ottenere successi: fino al 1983, l'anno del suo ritiro, Paisley vinse ancora un'altra Coppa dei Campioni (a Parigi nel 1981 contro il Real Madrid, grazie alla quale è tuttora l'unico tecnico di club, insieme a Carlo Ancelotti, a essersi laureato tre volte campione d'Europa, tre titoli nazionali, tre Coppe di Lega consecutive e una Supercoppa d'Europa.

Gli

Anche con Joe Fagan, subentrato a Paisley, il Liverpool non smise di vincere: nel 1984 arrivò il quindicesimo titolo nazionale e, soprattutto, la quarta Coppa dei Campioni, vinta ancora una volta allo Stadio Olimpico, questa volta contro la squadra che in quello stadio era normalmente di casa, la Roma: dopo l'addio di Ray Clemence, il Liverpool s'era affidato allo zimbabwese Bruce Grobbelaar. Per la prima volta nella sua storia la finale di Coppa dei Campioni fu decisa ai calci di rigore (dopo un pareggio per 1-1 siglato da Neal e Pruzzo), e in quel frangente fu decisivo il portiere del Liverpool Grobbelaar che, facendo oscillare le gambe e sbattendo le ginocchia, distrasse i rigoristi romanisti, inducendo Conti e Graziani a sbagliare i loro tiri dal dischetto; in questo modo la Coppa volò in Inghilterra per la quarta volta in otto stagioni. In quell'anno il Liverpool vinse anche per la quarta volta consecutiva la League Cup, diventando la prima squadra inglese a vincere tre trofei in una stagione. Ai successi in campo internazionale corrispondeva anche un elevato tasso delinquenziale di molti dei suoi tifosi (i famigerati hooligans), autori di autentici raid teppistici di inusitata violenza sia in Inghilterra che in giro per l'Europa. Anche nel 1984-1985 il Liverpool raggiunse la finale, e trovò per il secondo anno di fila un'italiana, la Juventus. Gli incidenti che precedettero la partita costarono, tra tifosi italiani, francesi, belgi e un irlandese, 39 morti, il bando quinquennale di tutte le squadre inglesi dalle competizioni europee eccettuato lo stesso Liverpool per il quale il bando fu di sei stagioni, e la fine del ciclo continentale dei Reds. Fagan si ritirò dopo la partita che, per la cronaca, vide la squadra inglese sconfitta per 0-1 (gol di Platini su rigore).

In quel momento difficile, Kenny Dalglish assunse l'incarico di giocatore-allenatore: nonostante la squadra fosse rimasta fuori dall'Europa, in campo nazionale era ancora la più forte, e vinse altri tre campionati, nel 1986, nel 1988 e nel 1990. I successi domestici vennero offuscati dall'ennesimo disastro, quello dell'Hillsborough Stadium, a Sheffield, dove, a causa di gravissimi errori organizzativi e logistici, 96 persone rimasero uccise.

A guidare il club, dopo Dalglish, altri due ex giocatori dei Reds: prima Ronnie Moran, poi Graeme Souness, entrambi campioni d'Europa a Roma nel 1984. La prima uscita europea del Liverpool si arrestò nei quarti di finale della Coppa UEFA 1991-1992 contro il Genoa in quella che verrà ricordata come la prima sconfitta casalinga del Liverpool contro una squadra italiana. La Coppa d'Inghilterra del 1992 e quella di Lega del 1995 segnarono la ripresa di un cammino che poi, sotto la guida prima di Roy Evans (1991-1998) e poi di Gérard Houllier (dal 1998), avrebbe riportato il club alla ribalta.

Il nuovo millennio

Gérard Houllier, che peraltro si era sempre dichiarato tifoso del Liverpool fin da giovane, aveva al suo attivo al momento dell'ingaggio solo una Coppa di Francia nel 1995, anche se era stato il vice allenatore della nazionale francese campione del mondo 1998, guidata da Aimé Jacquet. Assunto all'inizio per affiancare Roy Evans, quest'ultimo, in seguito a risultati inferiori alle aspettative, decise di farsi da parte e nel 1999, dopo una sconfitta per 3-1 contro il Tottenham, lasciò Houllier da solo alla guida della squadra.

Houllier ottenne i suoi primi successi nella stagione 2000-2001: in quella stagione vinse tre trofei, la Coppa di Lega, ottenuta battendo in finale il Birmingham City ai rigori, la Coppa d'Inghilterra, vinta in rimonta, per 2 a 1, contro l'Arsenal (doppietta di Michael Owen) e la Coppa UEFA, battendo in finale il Deportivo Alavés per 5-4 al golden goal. Nell'agosto e nel settembre di quello stesso anno, giunsero, rispettivamente, anche il Charity Shield, vinto battendo per 2 a 1 il Manchester United, e la Supercoppa d'Europa contro i campioni continentali del Bayern Monaco, sconfitti per 3 a 2, che chiusero così la cinquina stagionale. Nel 2003 arrivò un'altra Coppa di Lega ma nel 2004 Houllier e il Liverpool decisero di separarsi.

La squadra presa in mano dallo spagnolo Rafael "Rafa" Benitez non andò oltre un quinto posto in campionato, ma in Europa vinse la Champions League dopo una difficile rimonta dallo 0-3 al 3-3 in finale contro il Milan, che permise agli inglesi di vincere il trofeo ai rigori. Qualche mese più tardi la Supercoppa UEFA vinta contro il CSKA Mosca (anch'essa di proprietà di Roman Abramović come il Chelsea) fece coppia con il massimo trofeo europeo. La quinta Coppa valse al Liverpool il multiple-winner badge dell'UEFA Champions League, oltre al diritto di tenere definitivamente l'originale del trofeo nella propria bacheca, sebbene, paradossalmente, non garantì l'automatica qualificazione all'edizione successiva, come avveniva con la vecchia Coppa dei Campioni. La questione fu successivamente risolta con una deroga speciale dell'UEFA valida solo per quel caso eccezionale.

Nella stagione 2005-2006 il Liverpool vince la Coppa d'Inghilterra (in finale contro il West Ham) e, nell'agosto del 2006, trionfa anche nel Community Shield, sconfiggendo il Chelsea per 2-1. Nella stagione 2006-2007 raggiunge la finale di Champions League, disputata il 23 maggio 2007 allo Stadio Olimpico di Atene (Grecia) e persa contro il Milan per 1-2.

Il 6 febbraio 2007 gli industriali delle telecomunicazioni statunitensi George Gillett (proprietario della squadra canadese di hockey su ghiaccio dei Montréal Canadiens) e Tom Hicks (proprietario della squadra di baseball dei Texas Rangers) acquistarono la maggioranza del club con un investimento complessivo di 470 milioni di sterline (720 milioni di euro). Sotto la nuova presidenza, nella stagione 2007-08 il Liverpool raggiunse le semifinali di Champions League, dove venne eliminata dal Chelsea, mentre in campionato non andò oltre un quarto posto dietro Manchester, Chelsea e Arsenal. Nella stagione successiva arrivò seconda in campionato mentre in Champions venne eliminato ai quarti sempre dal Chelsea.

Il campionato 2009-2010 viene chiuso al settimo posto, con qualificazione in Europa League. In Champions League la squadra arriva terza nel suo girone, "retrocedendo" così in Europa League, dove viene sconfitta in semifinale dall'Atletico Madrid. La mattina del 17 aprile 2010 viene ufficializzata la messa in vendita del club, dopo la notizia dell'addio dei due proprietari americani Gillett ed Hicks; Martin Brougthon, già presidente della British Airways, diventa advisor della società, indebitata per quasi 300 milioni di euro. Il 25 novembre 2010 la squadra viene acquistata dall'imprenditore televisivo americano Tom Werner, anch' egli, come i precedenti proprietari, possessore di una franchigia americana (la squadra di baseball dei Boston Red Sox).

Il campionato 2010-2011 si chiude al sesto posto, fuori dalle coppe europee.

Dopo circa cinque stagioni senza vincere alcun trofeo, il 26 febbraio 2012 i Reds sconfiggono ai rigori il Cardiff City, squadra militante nel Championship, in finale di Carling Cup, riportando la coppa a Liverpool dopo nove anni. Nella stessa stagione raggiungono la finale di FA Cup, poi persa per 1-2 contro il Chelsea, mentre in campionato ottengono un deludente 8º posto. Nella stagione 2012-2013 chiudono invece il campionato in settima posizione, non qualificandosi alle coppe europee.

L'inizio della stagione 2013-2014 è incoraggiante: la squadra di Brendan Rodgers vince infatti, alla prima stagionale, per 1-0 contro lo Stoke City, grazie ad un gol di Daniel Sturridge, e si ripete una settimana più tardi, andando ad espugnare il campo dell'Aston Villa sempre con il punteggio di 1-0 (Sturridge ancora decisivo). I Reds vincono anche nel secondo turno di Capital One Cup, sconfiggendo ai supplementari il Notts County per 4-2. Il 1º settembre si gioca, ad Anfield, il Derby d'Inghilterra contro il Manchester United: a vincere è il Liverpool (1-0), che centra così la terza vittoria in altrettante partite, volando in testa alla classifica con 9 punti. Il 21 settembre arriva la prima sconfitta stagionale in campionato, a causa dello 0-1 casalingo subìto dal Southampton. Alla fine del girone di andata, i Reds si trovano al 5º posto con 36 punti. La squadra però non molla nel ritorno e, grazie ad un filotto di 11 vittorie consecutive tra aprile e maggio 2014, si ritrova in testa alla classifica con cinque punti di vantaggio sul Chelsea, a tre giornate dalla fine del campionato. Ad Anfield però, nello scontro diretto con i Blues, la squadra di Rodgers viene sconfitta per 0-2. Una settimana più tardi, il Liverpool pareggia sul campo del Crystal Palace (3-3), facendosi rimontare il vantaggio iniziale di 3-0 e perdendo la prima posizione in favore del Manchester City, comunque in vantaggio grazie ad una miglior differenza reti. Nell'ultima giornata di campionato, la vittoria per 2-1 contro il Newcastle non basta per conquistare il titolo, a causa della contemporanea vittoria del Manchester City sul West Ham. I Reds devono quindi accontentarsi del secondo posto, che vale comunque la qualificazione diretta alla Champions League, che alla squadra mancava da cinque anni.

La stagione 2014-2015 parte con la cessione di Luis Alberto Suárez al Barcellona per circa 90 milioni di euro. Grazie ai soldi incassati, i Reds si rinforzano sul mercato con gli acquisti di Rickie Lambert, Adam Lallana e Dejan Lovren dal Southampton, Emre Can dal Bayer Leverkusen, Lazar Markovic dal Benfica, Javier Manquillo dall'Atletico Madrid, Alberto Moreno dal Siviglia e Mario Balotelli dal Milan. La squadra di Brendan Rodgers vince alla prima partita di Premier League contro il Southampton (2-1), ma alla seconda giornata viene sconfitto per 1-3 dal Manchester City all'Etihad Stadium. Il Liverpool chiude il campionato con un deludente 6º posto, che vale comunque la qualificazione ai preliminari di Europa League, mentre in Champions League giunge terzo in un girone formato da Real Madrid, Basilea e Ludogorets, "retrocedendo" così in Europa League. Qui i Reds vengono eliminati ai sedicesimi di finale dal Beşiktaş, dopo i calci di rigore (vittoria per 1-0 ad Anfield e sconfitta con lo stesso punteggio in Turchia).

La stagione 2015-2016 parte in modo altalenante e Rodgers viene esonerato ad ottobre. Al suo posto arriva Jurgen Klopp, che porta la squadra all'ottavo posto in Premier League. In Europa League il Liverpool ha un rendimento diverso e arriva a disputare la finale di Basilea, rendendosi protagonista di una splendida vittoria nei quarti di finale contro il Borussia Dortmund. In finale i Reds sono però battuti dal Siviglia, che si aggiudica il trofeo per il terzo anno consecutivo. Il Liverpool era stato sconfitto anche nella finale di Coppa di Lega ai tiri di rigore contro il Manchester City. Il tecnico tedesco guida i suoi al quarto posto nella stagione 2016-2017.